X-Files e leggende urbane
di Paolo Toselli
Nelle leggende contemporanee a farla da padrona è quasi sempre l'angoscia, la paura del mondo che ci circonda, del non-conosciuto, dell'altro, del diverso.
Era pertanto prevedibile che anche i produttori della fortunata serie televisiva The X-Files restassero affascinati da questo genere narrativo, tanto da prenderne spunto per la realizzazione di alcuni episodi. Presumo che tutti voi siate al corrente, almeno per averne sentito parlare, delle vicende degli agenti dellFBI Dana e Fox, protagonisti del serial TV, e pertanto salto i preamboli giungendo subito alle citazioni di nostro interesse.
Sin dalla prima serie, trasmessa in Italia nel 1994, con "Il Diavolo del Jersey", una creatura semiumana che vive nei boschi, Chris Carter - ideatore e ideologo del telefilm - si è ispirato, pur apportando sostanziali modifiche, ad una classica leggenda diffusa nello stato americano del New Jersey. Il termine Jersey Devil si riferisce ad un guazzabuglio di storie derivanti da testi storici, folklore, credenze popolari e, più recentemente, leggende metropolitane. A causa delle numerose varianti esistenti non c'è accordo né sull'aspetto della "creatura", né sul suo comportamento.
Numerosi resoconti affermano che il "diavolo del Jersey" sarebbe nato da una strega nel 1735. Questa maledì il figlio - il tredicesimo - che nacque deforme. Altre fonti riferiscono che il neonato era un bimbo normale a cui spuntarono in seguito ali da pipistrello e una lunga coda. Secondo altre versioni, il "mostro" aveva la testa di cane o di cavallo, zampe di porco, oppure un corpo simile a quello di un canguro. Si narrava inoltre che fiamme potevano uscire dalla sua bocca e un grido raccapricciante ne accompagnava il volo attraverso i boschi.
Nel corso del diciottesimo secolo il "diavolo del Jersey" ha rappresentato un elemento marginale nella storia locale, sinché nel 1909 una serie di presunti avvistamenti della creatura ispirarono un impresario teatrale di Philadelphia ad inscenare una burla: dipinse un innocente canguro di verde, gli attaccò due finte ali e lo esibì in una gabbia.
Al giorno d'oggi il "diavolo" non fa più paura e si è trasformato in una specie di mascotte: la sua effige si ritrova su T-shirt, cartoline, spille, ed in alcuni bar del South Jersey si può addirittura degustare un cocktail a lui intitolato.
Ma contemporaneamente, lo si può trovare protagonista - sostituto di più generici maniaci - di alcune classiche leggende metropolitane diffuse negli Stati Uniti, tant'è che Jan Harold Brunvand - il folklorista americano che ha fatto conoscere al grande pubblico questo genere di narrazioni - vi ha dedicato un intero capitolo del suo ultimo libro The Baby Train (Norton & Company, New York 1993, pp. 95-97).
Una di queste storie vede protagonista due baby-sitter che si erano recate in una abitazione un po' isolata. Quando una di loro decise di rientrare a casa venne assalita dal "diavolo del Jersey" che gli spezzò gambe e braccia, costringendola a trascinarsi sin sulla soglia di casa dove spirò dissanguata. Ma il miglior esempio di intrusione in una leggenda moderna (qualcuno di voi la conosce ambientata anche in Italia?) è senz'altro la storia riguardante una ragazza rimasta in casa, in compagnia del suo cane, durante l'infuriare di un temporale che la svegliò a più riprese nella notte: tutte le volte il cane, quasi per rassicurarla, le leccava la mano. All'alba però scoprì che lanimale era stato ucciso, e col suo sangue, sul muro della stanza, era stato scritto: "Anche il diavolo di Jersey sà leccare una mano".
Passando ad un genere meno macabro, non possiamo dimenticare la citazione, sempre in X-Files, di quella che si potrebbe definire la leggenda metropolitana per eccellenza. L'episodio in questione, appartenente alla seconda serie, è The Host (da noi trasmesso come "L'ospite in corpo") e la leggenda, diffusa sin dagli anni Sessanta, è quella degli alligatori nelle fogne. Lepisodio è infatti ambientato nelle fogne di Newark, dove vengono trovati cadaveri orrendemente sfigurati. Significativo il commento di un uomo scappato allattacco della "bestia": "Penso che possa essere stato un pitone o un boa constrictor. Qualcuno probabilmente ha buttato il cucciolo nel gabinetto. Abbiamo trovato perfino un alligatore, anni fa". Ma la vera causa era un "Uomo Verme", mutato geneticamente dalle radiazioni nucleari.
Evidente è lispirazione alla storia secondo cui alcuni newyorchesi di ritorno dalle loro vacanze a Miami in Florida, si fossero portati a casa come ricordo alcuni cuccioli di alligatore con cui far giocare i figli. Ma più gli alligatori crescevano, meno erano adatti a essere compagni di giochi. Di conseguenza, dalla disperazione, i possessori se ne sbarazzavano gettandoli giù per il water. Alcuni sarebbero sopravvissuti adattandosi al nuovo ambiente, assumendo una colorazione biancastra e diventando ciechi a causa dell'assenza di luce nella rete fognaria. Si racconta anche che questi sopravvissuti, cresciuti a dismisura, abbiano preso ad attaccare gli operai che scendevano nei condotti per la regolare manutenzione.
Malgrado le numerose smentite che si sono susseguite nel tempo (nessun vero ritrovamento nelle fogne di New York, se non di un cucciolo vicino a un tombino nel febbraio 1935 da parte di alcuni ragazzi; episodio che può aver ispirato, in seguito, la leggenda), la storia degli alligatori nelle fogne è tuttora creduta vera da molti, ed è stata ambientata anche in alcune metropoli nostrane, quali Roma e Milano.
Sempre alla seconda serie appartiene lepisodio Die Hand Die Verletzt (La pelle del diavolo) in cui unevocazione satanica fatta per gioco sarebbe la causa della morte di un bambino e di una serie di avvenimenti "impossibili". Le attenzioni dei due agenti si concentrano su una setta di adoratori del diavolo. Lintenzione originale era produrre un episodio dove un apparente caso di satanismo si dimostrava essere un falso, ma era anche necessario lasciar spazio alla fantasia e al soprannaturale. Così i veri diavoli diventano gli amministratori della scuola. Viene pertanto offerto un approccio equilibrato alla questione - molto dibattuta negli Stati Uniti - della "sindrome da falsi ricordi", essendo stati provati non veri i ricordi di abusi rituali su di un ragazzo, ma altre esperienze si dimostrano spaventosamente reali.
In una scena dello stesso episodio troviamo uno stupito Mulder che osserva scorrere lacqua in un lavandino della locale scuola.
"Guarda lacqua!", dice alla sua compagna.
"Che cè che non va?", chiede Scully.
"Scende verso lo scarico girando in senso antiorario", risponde Mulder. "Secondo la legge di Coriolis nellemisfero settentrionale dovrebbe girare in senso orario."
"Ma non è possibile!", afferma Scully.
"Cè qualcosa di grosso qui", sentenzia Mulder, subito convintosi che una forza soprannaturale ha invaso la cittadina. "Qualcosa che rende possibile limpossibile."
Secondo quanto riferito da Loren Coleman che cita il Websters 3rd International Dictionary, la forza di Coriolis si rileva nel movimento verso destra dei venti nellemisfero settentrionale e verso sinistra in quello meridionale. Guardando in basso dal Polo Nord, per esempio, questa regola può essere riscontrata come un movimento antiorario nei vortici in genere e nelle trombe daria. Mulder afferma che ciò è errato, ma in realtà è corretto. Ad essere errata è in questo caso la citazione. Il comportamento "inaspettato" dellacqua nello scarico è ovviamente inteso come un presagio di forze demoniache al lavoro. Dopotutto, il movimento antiorario era associato anche con le danze in circolo delle fate e delle streghe.
Ma proprio sulla legge di Coriolis si è innescata una falsa credenza, che consiste nel ritenere che lacqua discende per uno scarico sempre nello stesso senso, che varia solo a seconda dellemisfero in cui ci si trova.
In realtà, considerando uno scarico di dimensioni normali, il "test della tazza del cesso" potrà avere successo solo apparentemente, in quanto la risposta del movimento dellacqua risiede nella forma del manufatto. Ma se il vostro water fosse del diametro di alcune centinaia di chilometri, allora la forza di Coriolis riferita alla rotazione terrestre può facilmente influire sui movimenti casuali dellacqua e indurre il recipiente a scaricare il proprio contenuto in un vortice antiorario. Se avete amici nellemisfero meridionale con un water ugualmente grande, allora il loro si svuoterebbe con un vortice in senso opposto, ovvero orario.
Chi prova per primo?
Tratto da "Tutte Storie" n. 9, dicembre 1997.
Notiziario del Centro Raccolta Voci e Leggende Contemporanee