BOTTIGLIE
ANTI-PIPI’
Da alcuni anni,
probabilmente grazie a un curioso passaparola, ha fatto la sua comparsa, prima
nei paesi lungo i muri delle case, poi sotto i portici e sui marciapiedi
delle grandi città, una variegata e antiestetica selva di bottiglie
di plastica piene d’acqua.
Ad ascoltare quelli che le hanno
collocate, eviterebbero che i gatti, o, secondo altri, i cani si soffermino a
fare pipì.
Sono in molti pronti a giurare sull’efficacia
del metodo. Anche se le ragioni restano sovente vaghe, queste sono le più
ricorrenti:
-
I cani
specchiandosi sulle bottiglie, si allontanerebbero per paura;
-
I
padroni hanno paura che si tratti di acqua avvelenata;
-
I cani
avrebbero paura delle ombre proiettate dalle bottiglie;
-
I padroni le vedono e capiscono che in quel punto non devono
far fare la pipì ai loro animali
-
I cani si avvicinano alle bottiglie per fare pipì, e alzando
la gamba le sposterebbero facendole cadere a terra. A questo punto, spaventati
scapperebbero
-
Gli animali avvertono, al contatto con le bottiglie, una
leggera scossa elettrica che li allontanerebbe
Eppure non esiste alcuna
interpretazione scientifica che avvalori l’efficacia delle bottiglie. Anzi,
abbiamo testimonianze che dimostrano proprio il contrario: cani e gatti sono
stati sorpresi a far pipì proprio sulle bottiglie che avrebbero dovuto allontanarli.
E di Leggenda quindi si tratta,
diffusa oltre che nel nostro paese anche in Spagna e in Argentina.
Ma vi è un precedente. A metà
degli anni Ottanta nel mondo anglosassone si era diffusa l’usanza di disporre
bottiglie di plastica piene per metà di acqua nei prati. Anche in questo caso
si sarebbe trattato di un metodo infallibile per evitare che i cani facessero i
loro bisognini sui tappeti erbosi. La voce si era diffusa negli USA., Canada,
Giappone, Australia, Nuova Zelanda e in Inghilterra.